In un’epoca nella quale la tecnologia si sta facendo sempre più spazio tra le maglie della società con l’A.I. (Artificial Intelligence) – tradotto, Intelligenza Artificiale – sulla bocca di tutti ogni singolo giorno, spontaneamente sorge un quesito: tutta questa “tecnologia artificiale” potrà essere davvero d’aiuto oppure, come molti temono, ci porterà alla deriva?

Domanda non semplice, ma sicuramente quest’oggi qualche spunto interessante ce lo potrà fornire il nostro ospite. Colui che della tecnologia ne fa uso in ogni suo singolo caso, colui che è “intrinsecamente evoluto”, colui che con i suoi “gadget” – opss, forse ho spoilerato già troppo – riesce a risolvere anche le situazioni più spinose ed intricate: signori e signore, a voi, l’Ispettore Gadget!

Cappello in testa, impermeabile chiuso – ma pronto ad ogni evenienza – aria fiera ed un inconfondibile slogan “hop-hop-gadget…”, l’Ispettore Gadget si appropinqua alla poltrona: “Buon pomeriggio, è un piacere essere qui anche se non so quanto potrò restare. D’altronde, come lei ben saprà, ogni giorno devo svolgere una missione nuova che mi viene affidata dal Commissario Quimby… speriamo solo che non si presenti qua all’improvviso, altrimenti potrebbe rivelarsi un’intervista, come dire, esplosiva (sorride, ndr)”.

Certo Ispettore, siamo coscienti dei rischi e dei pericoli di averla qua oggi insieme a noi! Bando alle ciance, ci racconti un po’… come procede la lotta al crimine? La tecnologia della quale lei è dotato è sufficiente o necessità di aiuti, come dire, esterni? Perché ci è giunta voce che…”.

L’Ispettore, leggermente indispettito (lo si nota un po’ dalle espressioni facciali, ndr), mantenendo una invidiabile aplomb: “Non so chi le possa aver detto una cosa del genere… comunque, non voglio polemizzare… il crimine? Beh, c’è sempre il solito Boss Artiglio – capo della delegazione denominata MAD – che mi dà un po’ di grattacapi, ma con tutti i miei gadget, dal binocolo al martello passando per le manette, riesco sempre a venirne a capo. D’altronde si ricordi che, in parte, sono un semi-cyborg e che la tecnologia è sempre la risposta migliore e quella più affidabile, in ogni caso”.

Certo, non volevo indispettirla in alcun modo, ma sa questo è il mio mestiere. Proprio per questo ora le riporto che, durante le nostre consuete ricerche per introdurre l’ospite del giorno, abbiamo scoperto che, nonostante la sua natura “tecnologica”, è solito commettere degli errori scambiando i buoni per i cattivi – e viceversa – e che alla fine i casi li risolve sempre e solo grazie all’aiuto…

Hop-hop-gadget elicottero” un’elica spunta dal cappello dell’Ispettore il quale, senza proferire parola, si alza in volo dalla poltrona e si dilegua. Senza controbattere, senza portare argomentazioni a suo favore l’Ispettore Gadget se n’è andato: forse la tecnologia non è ancora, in toto, così affidabile?

Esatto, alla fine i casi li risolvono le persone”. Applauso. Abbaio. Silenzio.