f. [der. di accurato]. – “1. Cura attenta e assidua nel compiere qualche cosa: parla e scrive con grande a.; un’a. che sfiora l’affettazione. Di un lavoro, di un’opera, esecuzione accurata: elogiare l’a. delle rifiniture, delle indagini, della ricerca. 2. In metrologia, differenza tra il valore misurato e il valore presunto vero di una grandezza (il valore centrale della fascia dei valori misurati), lo stesso che errore assoluto massimo; il termine è talora usato, impropriam., come sinon. di precisione”.

(Treccani, Enciclopedia on-line)

 

Fare le cose in modo accurato, senza lasciar spazio alla minima possibilità di interpretazione, il sogno di tutti, no? Ebbene sì, ammettiamolo.

Ciononostante essere accurati, precisi, minuziosi non è semplice in quanto, tale processo, richiede tempo, dedizione, attenzione ed un pizzico di “follia” (quest’ultima intesa nel senso buono del termine, come un plus).

Meglio affrettarsi e svolgere le mansioni in maniera, diciamo, “approssimativa” o dedicarci qualche istante in più e fornire un elaborato soddisfacente ed accurato?

A voi l’ardua sentenza.